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Visita guidata alla esposizione Macchine da miniera - Masua


Una splendida locomotiva della prima metà del 1800 Dal piccone ai martelli pneumatici, passando per i carrelli, le pale meccaniche, i vagoni per il trasporto dei minerali e dei minatori.

Sono alcuni dei numerosi oggetti e delle macchine da miniera esposte a Masua - Iglesias dove una vasta porzione di territorio gestito da IGEA rappresenta una testimonianza ineguagliabile della storia mineraria.
L’uomo, fin dall’antichità, pur di impossessarsi dei minerali si è imbattuto in ardue imprese, ha scavato la roccia e bucato le montagne alla ricerca di materie prime tanto preziose e ambite.

Un’attività faticosa che ci ha lasciato un bagaglio di esperienze, ricordi, che si compone di conquiste e di perdite: ad esempio di vite umane.

Dall’alba della storia, l’epopea mineraria della Sardegna si è protratta fino ai giorni nostri ed è stata riassunta in una imperdibile esposizione di macchine.


Devi Sapere che


Da sempre i minatori hanno utilizzato strumenti di scavo a volte semplici, altre volte complessi che comportavano un estenuante lavoro fisico. In parte mitigato da una grande innovazione tecnica di rilievo, forse la più grande di tutti i tempi: l’avvento dell’esplosivo.

In questo contesto si inserisce l’epopea industriale delle miniere iglesienti: sorte nel 1850, le grandi aree minerarie si sono avvalse dell’utilizzo di mezzi meccanici sempre più aggiornati e tecnologicamente avanzati che, di fatto, hanno dato il via alla meccanizzazione delle miniere sarde. 
 

A questo processo hanno contribuito: grande inventiva e la professionalità dei tecnici minerari agevolati da invenzioni, modifiche e soluzioni ingegneristiche atte allo scavo delle montagne, all’estrazione dei minerali, alla messa in sicurezza dei cantieri di lavoro, alla edificazione e al collegamento degli stessi con impianti, strade, ma non solo.


Progressivamente, il lavoro massacrante che fin dal Medioevo si basava sulla forza dell’uomo e dei pochi attrezzi da lavoro e animali da soma, ha avuto il suo culmine con la realizzazione di un sistema produttivo industriale all’avanguardia nel mondo.
 

Dal 1980, per la necessità di dare forte impulso alle produzioni, è avvenuta l’introduzione delle grandi macchine che hanno permesso la rapida “coltivazione” di grandi aree mineralizzate e la lavorazione della materia prima estratta.

Curiosità


Le miniere di piombo e zinco sarde, per l’esigenza di adattare costantemente le macchine e renderle sempre più specifiche alle varie esigenze, sono state banco di prova per tante aziende costruttrici.

Un esempio tra i tanti è l’autopala Montevecchio. Il suo prototipo venne ideato e fabbricato nelle officine della società che trasferì il brevetto alla Società Atlas Copco. Visitare il museo delle macchine da miniera significa toccare con mano una mostra enciclopedica composta da oltre 70 macchine e attrezzature specifiche per lavori minerari, tutte con una storia da raccontare.

Come raggiungere il sito


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Immagini


Macchinario nelle gallerie di Funtana Raminosa Macchinari nella sala compressori Uno dei tanti macchinari esposti nella mostra permanente