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Progettazione del Percorso turistico Porto Flavia

Percorso turistico Porto Flavia Provincia: Carbonia - Iglesias
Comune: Iglesias
Località: Masua

Il trasporto dei minerali verso i grandi impianti di trasformazione, del minerale sardo, nel nord Europa ,è sempre stato un problema per le società minerarie.
L’unico porto industriale del sudovest sardo era presso l’isola di San Pietro nella cittadina di Carloforte.
Tutto il minerale prodotto doveva arrivare nel porto dell’isola, per essere poi imbarcato nei grossi mercantili e trasportato negli impianti metallurgici del nord Europa.
Le società minerarie utilizzavano le spiagge della zona come punto d’imbarco delle bilancelle, piccole barche in legno a vela latina, caricate con delle ceste pesantissime trasportate a spalla dai galanzieri. Per trasportare poco minerale ci voleva troppo tempo e fatica, bisognava trovare dei metodi più moderni.
PORTO FLAVIA: Alla fine del 1910 il comparto minerario di Nebida-Masua-Acquaresi era di proprietà di una società belga chiamata Wielle-Montagne.Il territorio non permetteva la costruzione di un metodo veloce di spedizione del minerale,costringendo la soc. belga ad assumere un ingegnere italiano. Cesare Vecelli arrivò a Masua nel 1920 e incominciò a lavorare ad un progetto che rivoluzionò la storia dei giacimenti di queste miniere.
Per prima cosa inizia ad ispezionare il tratto di mare vicino alla zona mineraria,lui va alla ricerca di un punto dove il fondale è profondo 15 metri circa ed è riparato dal vento,caratteristiche essenziale per poter far attraccare una grossa nave. L’unico punto della costa che ha queste due caratteristiche, lo trova nella falesia fronte al Pan di Zucchero, il bellissimo faraglione della costa del iglesiente,li il mare è profondo circa 18 metri e il golfo della spiaggia di Masua è riparato dal vento.
Il progetto “Porto Flavia”
L’ingegnere è chiamato a risolvere un problema di non facile realizzazione, lui deve immaginarsi un porto costruito in una parete di roccia a picco sul mare.
Vengono costruite due gallerie sovrapposte a 20 metri di distanza l’una dall’altra, in moda da sbucare nella zona di mare scelta,da trasformare a porto.
Tra le due gallerie svuotano la roccia per costruire nove silos enormi,hanno nel loro insieme una capacità di oltre 10.000 tonnellate, che custodiranno il minerale trasportato tramite un treno elettrico dall’impianto di trasformazione della miniera di Masua.
Nella galleria bassa,il minerale spillato dai silos tramite tramogge meccaniche cade su un doppio nastro trasportatore,il primo fisso, che raccoglie il minerale dai silos e lo riversa su un nastro mobile che quando arriva la nave esce dalla galleria per circa 15 metri, un tubo raggiunge la stiva e riempie la nave.
Rivoluzione industriale
Porto Flavia è entrato in funzione nel 1924 prende il nome dalla figlia primogenita dell’ingegnere, ha rivoluzionato la sorte delle miniere del comparto di Nebida-Masua-Acquaresi,infatti se prima col metodo manuale,specialmente in inverno ci volevano mesi per riempire un cargo da 15.000 tonnellate Con l’avvento di Porto Flavia un grosso bastimento si riesce a riempiere in 60 ore. Un enorme risparmio di tempo,soldi e fatica umana.
Un gioiello di altissima tecnologia incastonato in uno dei paesaggi più belli del mediterraneo.
Che venne chiuso definitivamente nel 1964 perché dichiarato ormai obsoleto per i tempi.
 

Immagini


Porto Flavia: vista panorama dall'interno della galleria Porto Flavia: progetto originale pell'impianto di scarico del minerale (archivio storico di IGEA)