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Sede e Storia dell'Archivio Storico

La Sede


L’Archivio Storico Minerario è ospitato presso gli ex magazzini Monteponi di Iglesias, complesso risalente al 1898 e recentemente ristrutturato con fondi strutturali europei - POR Sardegna. La scelta di ubicare la sede dell’archivio storico presso i locali dell’ex magazzino centrale della Miniera di Monteponi si inserisce in un piano di valorizzazione degli ex siti minerari. La miniera di Monteponi da sempre è stata un punto di riferimento per l’attività mineraria, per l’evoluzione delle tecnologie estrattive e di trattamento e per lo sviluppo di una attività industriale unica nel suo genere.

Al suo interno, oltre agli archivi minerari, ospita una sala di studio/convegni, una biblioteca tematica, un centro di restauro, uffici, una sala scanner per le riproduzioni digitali di grande formato.

 

  

 

Storia dell’archivio


L’Archivio Storico Minerario e il luogo dove esso sorge rappresentano un vero e proprio percorso sul filo della memoria di una storia che parla di persone, di progresso tecnologico, di vicende sindacali e lotte operaie, di successi e progressive cadute di quella che è stata la prima e maggiormente diffusa industria sarda.

Il primo interesse per questo archivio nasce nel 1973. In quell’anno la Società Sogersa assorbe la Società mineraria Monteponi-Montevecchio e gli importanti siti minerari da lei gestiti a Monteponi (Iglesias), Montevecchio (Guspini) e in altre località del Sulcis-Iglesiente. In quell’anno sono stati effettuati i primi sopralluoghi della Soprintendenza Archivistica della Sardegna nella persona di Giovanni Todde, che si rese conto immediatamente che il patrimonio archivistico era immenso e molto importante.

Successivamente, tra il 1976 e il 1979, avvennero le prime operazioni di scarto e di sfoltimento della documentazione e il trasferimento della documentazione presso i locali della palazzina Delunay, edificio tuttora esistente poco lontano dai locali che attualmente custodiscono l’archivio. Le vicissitudini di questi archivi, tuttavia, sono state condizionate dall’alternarsi delle varie società minerarie, che cambiarono denominazione e proprietà durante il processo di crisi e successiva dismissione del comparto minerario. Nuove società acquisirono azioni di società pre-esistenti e il susseguirsi di attività e di società fece passare di mano in mano ,tra gli anni Settanta e Ottanta, anche la documentazione archivistica e il patrimonio storico.

Nel 1994, la Soprintendenza archivistica decise di effettuare un nuovo sopralluogo nei depositi delle società minerarie e dichiarò gli archivi della Monteponi e della Montevecchio, della Samin, della Sim e della Sogersa (le tre società che si erano alternate negli anni alla Monteponi-Montevecchio), di notevole interesse storico.

Questa dichiarazione riconobbe al patrimonio documentale ed all'Archivio Storico Minerario un ruolo importante nella conservazione di un lungo tratto della storia industriale e sociale della Sardegna, offrendo, tra l'altro, l'opportunità per una valorizzazione storico-culturale, oltre che una solida base per la progettazione di un vero e proprio "Archivio d'Impresa", propedeutico ad un "museo sulle attività dell'industria mineraria".

La dichiarazione, non solo costituì l’atto che sancì l’importanza degli archivi minerari come bene culturale, ma fu anche l’atto che impose il dovere e l’obbligo di tutela e conservazione da parte dei proprietari detentori del bene.

Dal 1998 il processo di tutela e conservazione di questi archivi passa sotto la gestione di Igea Spa a cui viene affidata tutta la gestione del comparto minerario connessa alla chiusura dei siti minerari.

Igea tra il 1998 e il 1999 prende la decisione di creare un vero e proprio archivio storico che dal 2011 ha sede presso gli ex magazzini generali della Monteponi a Iglesias.

 

Images


Tavola progettuale 3d dei depositi dell’archivio